Leon seti presenta Oh London!
https://open.spotify.com/intl-it/album/4b9wSoqy40Aj7Fsz7KYz9e?si=lLab2b8fQIirfaJR33qFww
Nel comunicato
hai scritto; Leon
Seti si presenta come una divinità dell’estate tardiva. Come vivi l’autunno ora
che l’estate è finita?
In realtá per me l’autunno é la stagione piú bella di tutte. Lo so
che ho scritto dei pezzi estivi, ma il momento migliore dell’estate per me é
proprio la fine, dove le cose cominciano a riposarsi, dopo mesi di frenesia e
caldo.
• Raccontaci una tua giornata tipo.
Una mia giornata tipo comincia con me che mi sveglio alle 6,
comincio a lavorare (faccio l’editor oltre alla musica, per sostenermi e pagare
l’affitto), pianifico i miei post su tik tok e instagram, vado all’universitá
dove sto seguendo i corsi per il mio secondo master, e poi verso le 5 torno a
casa in bicicletta e svengo sul letto.
Londra..una città in continua evoluzione…
Come la definiresti ora, 2025..?
Londra per me é la cittá del cambiamento, io ci ho vissuto dal
2017 fino al 2021 e sebbene sia stata una dura esperienza, rimarrá per sempre
nei miei ricordi e nel cuore.
• quale artista prendi come modello per le
tue canzoni?
Io amo Bjork, Madonna, Peter Gabriel, Banks, Lady Gaga… peró le
mie ispirazioni possono arrivare da qualsiasi artista e canzone, dipende dal
momento.
• Come curi il tuo look artistico?
Il mio look fa parte della mia visione di un progetto. Ogni
canzone e album che faccio ha uno stile e un mondo dietro, il mio look segue
sempre il tema.
• Se potessi rinascere quale periodo
musicale sceglieresti?
Beh forse sceglierei gli anni 80, non per altro, ma sembra che a
quel tempo l’industria fosse piú sperimentale, e non serviva cominciare un
business sui social per farsi notare.
"Oh, London", il nuovo EP di Leon Seti, è un’esaltazione poetica della tarda estate: quella fase
sospesa tra la luce e la malinconia, dove i giorni sembrano allungarsi
nell’aria calda e i ricordi iniziano già a sbiadire. Quattro tracce intime e
cinematografiche raccontano emozioni effimere e nostalgiche, tipiche di una
stagione che si spegne lentamente, lasciando spazio ai sogni, all’attesa e a una
dolce inquietudine.
L’EP si apre
con “August”, il primo singolo, che
ne definisce subito l’atmosfera: calda, avvolgente, come il vento di fine
agosto. Il brano è un racconto delicato di un amore passato, tra sussurri
elettronici e malinconie luminose.
Segue “Bluffer”, una traccia travolgente e
giocosa, che si fa portavoce di una rabbia euforica: cori stratificati e synth
brillanti creano un inno liberatorio che sbeffeggia tutti i detrattori di Seti
e la sua esperienza nel mondo della musica.
La title
track, “Oh, London”, arriva come una
brezza al tramonto. Parte tranquilla, cresce lentamente e si apre in un finale
corale con un beat e campane che richiamano la capitale britannica. Il brano è
una riflessione intensa sul rapporto ambivalente che Leon Seti intrattiene con
la città che lo ha accolto per anni: un intreccio profondo di amore,
frustrazione, crescita e conquista e che, come dice nel pezzo, lo riporta
sempre allo stesso punto.
A chiudere il
progetto è “Universe”, una sorta di
notturno stellare, come la sera di San Lorenzo: una ballata che volge lo
sguardo al cielo, riflettendo sull’amore e sul nostro posto nell’infinito. Una
canzone dedicata al partner di Leon che ci ricorda quanto siamo grandi e
piccoli allo stesso tempo, parte dello stesso universo.
Con questo
nuovo lavoro, Leon Seti si presenta come una divinità dell’estate tardiva:
un’immagine mitica e contemporanea, con spighe tra i capelli e melodie cariche
di speranza, desiderio e luce lontana.
Leon: “Oh,
London è un piccolo rituale pop, un invito a perdersi nei ricordi e nelle
promesse dell’estate che finisce e un assaggio di quello che verrá.”
