mercoledì 5 luglio 2023

 


ELEKTROBOT

SPACE INVADERS

Dmi Music

https://open.spotify.com/album/4amMsosW2r7Eg013R7U80Y?si=NibHCXMNSEi2iapK23LRiQ

 

 

GUARDA IL VIDEO

https://www.youtube.com/watch?v=BIR8aq1pNPI

 

 

La band

ELEKTROBOT è un trio versatile e contemporaneo che sintetizza Elettronica, Synth Pop ed Elettro Pop, in una personale visione di brani iconici degli anni 80, come "Running Up That Hill" di Kate Bush o "State of the Nation" degli Industry.

Maximilian Parolisi, a.k.a. Maximilian, Francesco Preti, a.k.a. Franky Priests e Andrea Ge, a.k.a. A.Ge, portano avanti il loro progetto attraverso remix di elettronica, synthpop, elettropop, sperimentazioni e brani di diversa estrazione dagli anni '80 fino ad oggi. Con voce, synth, basso e batteria, il trio sintetizza un immaginario musicale che è allo stesso tempo nostalgico e innovativo, mettendo insieme sapientemente le influenze del passato con i suoni del presente. Elektrobot è ben più di un progetto di musica elettronica anni ’80, è qualcosa di multimediale in continua evoluzione, non ci sono limiti all’ispirazione, al sound e all’immaginario.

 

LETTERA IMMAGINARIA

 

Ciao caro, come te la passi? forse ti starai chiedendo perché ancora una volta sono qui a parlarti di me e dei miei progetti. La risposta è ovvia, cerco sempre la tua attenzione e forse anche il tuo consenso ma a quello ci arriviamo più tardi. Sono anni che suono ma non mi sono mai rassegnato a considerarlo un lavoro qualunque - lo sai. Quando capisco che un progetto è esaurito artisticamente, non riesco ad andare avanti per inerzia ma il mio desiderio è quello di tentare nuove strade. Ho sempre dato il massimo e contribuito a costruire opportunità anche per altri, che non sempre si sono mostrati grati - lo sai - ma questo poco importa. Il fuoco continua a bruciare e credo ancora che la musica sia esprimersi, condividere, sperimentare, viaggiare con la mente per sentirsi vivi e perché no, apprezzati. Stavolta c'è anche un altro motivo, mi guardo intorno e vedo tanti colleghi legati ai loro punti fermi, imbalsamati nei loro personaggi, fedeli al loro passato, incapaci di cambiare per pigrizia, poca fantasia o semplicemente perché temono il nuovo e gli imprevisti. Ognuno è fatto a modo suo ci mancherebbe ma per quanto mi riguarda, questa visione non mi si addice. Sono sempre stato curioso - lo sai - ed è per questo, che da 6-7 anni mi sono buttato nella sperimentazione elettronica, nello studio di nuove tecniche, alla ricerca di stili e sonorità diverse, preziosi stimoli per la musica di domani. Nascono così gli ELEKTROBOT: compagni fidati di avventure. L'estroso Maximilian, synth maker, sognatore - fatalista al punto giusto, capace di creare concrete armonie e vere e proprie hit e Franky con voce, basso, tenacia, entusiasmo e capacità soffia su tutto le sue magiche melodie. Poi dal cielo sono piombati Clara (Moroni) e Max (Belladonna) che hanno messo tutto in bella copia. Ed io ti chiederai? Beh, sono lì dietro, a spingere come un matto per allineare tutto, anche le costellazioni, come sempre del resto - lo sai. Ora abbiamo registrato “Space Invaders” e tutti ci chiedono perchè abbiamo scelto quei brani nel nostro primo EP. A dire il vero per noi uno vale l'altro, vogliamo solo fare ciò che ci piace dimostrando che possiamo arrangiare e produrre qualsiasi cosa con impegno e qualità, portandolo nel nostro mondo. Non abbiamo confini, limiti o preclusioni di sorta. Abbiamo anche provato a mandarvi un video dal passato “Running Up That Hill” ma nel trasmetterlo un’emittente della Terra ci ha intercettato e bruciato sul tempo. Almeno sei riuscito a vedere la nostra versione? Ma tu piuttosto cosa mi racconti? Sei ancora interessato alla musica? Si dice che lì non ci sia più qualità, che passa solo della gran spazzatura, prodotti discutibili e nessuno cerca veramente nuovi talenti ma è sempre più solo un processo di marketing. Forse vi servono degli spazzini? Se dobbiamo tornare ci deve essere un buon motivo! Sai qui su Marte stiamo bene, Elon Mask ci manda sempre qualcosa e non vorremmo fare un lungo viaggio inutilmente. Ora cosa ne dici quindi di ascoltare il nostro lavoro e dirci la tua? Poi se vorrai discuterne anche con i tuoi social-amici... Mi raccomando! Se dobbiamo fare i biglietti, abbiamo bisogno di te, di tutti voi - lo sai!

 

Con affetto. Elektrobot